Le multinazionali della comunicazione ci inteneriscono con spot televisivi bellissimi su gadget sempre più rivoluzionari per connettere le persone. Come ci svegliamo la mattina, Facebook, Twitter, Instagram, controlliamo la mail a colazione, durante il pranzo e la sera prima di andare a dormire. Anche le nonne comunicano per What’s App. Mia mamma, che fa fatica a utilizzare il nuovo citofono di casa, mi ha chiesto l’amicizia su Facebook. La mia migliore amica, shopaholic, ha sempre le notifiche dei suoi shop on line preferiti su telefono, tablet, pc e anche sul televisore con wi-fi! In un albergo futuristico di Shanghai lo specchio del bagno è anche schermo televisivo e schermata web con la casella postale. Potevo tranquillamente leggere le mail e guardarmi le rughe e i punti neri nello stesso preciso istante!  Wow!  Esistono delle applicazioni che ci possono dire quanto tempo passiamo collegati on line e su quali piattaforme.  E se le usassimo, scopriremmo che stiamo perdendo molto più tempo di quello che pensiamo connessi con un mondo virtuale governato da cervelli artificiali di Silicon Valley che fiscalmente risiedono nel Liechtenstein o alle Cayman (ho voluto scrivere Liechtenstein per mettere alla prova la vostre abilità di pronuncia dei nomi difficili 🙂 )                                                 Certo, lo sviluppo delle comunicazioni connette veramente il mondo ed è buona cosa. Ma. C’è un ma. Siamo ogni giorno connessi con moltissime persone che nemmeno conosciamo, possiamo sapere che temperatura fa adesso a Miami e possiamo vedere live da Malibu gli unboxes qualcosa della Kardashian. Eppure, stiamo perdendo la capacità di guardare negli occhi il nostro uomo/la nostra donna e capire che temperatura c’è nel suo cuore, le relazioni diventano sempre più sterili, non si fa più l’amore, i quattro amici al bar non si parlano più perché sono tutti su Instagram. Come i  social da strumento sono diventati governo della nostra vita..? Dietro ai nostri like e ai nostri share qualcuno guadagna fortune incalcolabili, ma la cosa più importante è che noi perdiamo attimi di vita preziosi, contatto con i nostri cari più vicini e contatto con noi stessi. Quanti minuti al giorno siete stati on line e quanti a passeggiare sotto la luce del sole?  Quanti minuti al giorno siamo stati con noi stessi per capire come ci sentiamo veramente, per riposare l’anima..?                               Fate una prova : per un giorno ogni tanto staccate tutto, andate fuori nei giardini a passeggiare, aprite il libro che era tanto che bisognava leggere, sentite il canto degli uccelli o le onde del mare, o il maestoso silenzio della montagna. Recuperate la vostra vera vita, tutto il vostro tempo a disposizione.  Respirate a fondo. Più volte. Rilassatevi. Ce la possiamo fare.

 

 

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