Io e lui ci siamo amati moltissimo, ma è stato un amore difficile, tra alti e bassi, tira e molla, insomma…quelle relazioni sofferte tipo “addio ma ti voglio ancora” durate una vita, come una lenta malattia senza una cura. Una lunga guerra di orgogli e “ti faccio vedere io” che ci ha lasciati gravemente feriti tutti e due. Lui era il classico uomo duro e puro che desiderava la donna con la gonna, un po’ sottomessa e sempre disponibile. Io ero tutto l’opposto. E così ci amavamo tra grandi litigi e dolcissime riconciliazioni. Secondo me lui aveva il difetto di non dirmi le cose, secondo lui io parlavo fin troppo….. Non era insolito litigare un giorno sì e l’altro pure, per poi fare la pace e ricominciare tutto da capo. Dunque a casa nostra sono volati i piatti, le camicie dal balcone, le chiavi dell’auto, gli schiaffi, sono state gettate nel caminetto lettere d’amore per poi scriverne altre… Ma l’episodio che è rimasto impresso a entrambi è successo un caldo giorno di luglio al mio ritorno da un breve viaggio. E’ successo all’ora di pranzo in cucina. Non voglio ricordare il motivo del litigio, ma alle mie accuse lui negava tutto ad oltranza. Contro ogni eclatante evidenza. Questo mi faceva ribollire il sangue. Abbiamo mangiato malamente mentre discutevamo e, al momento della frutta, un bel cocomero succoso, lui, con una battuta, mi dà l’ultima pugnalata e si ritira verso il salotto. Io, con gli occhi rossi dalla furia, prendo il cocomero e lo lancio contro di lui. Lui, in un gesto spontaneo di autodifesa, si scansa e….splash!.. il cocomero si schianta contro la parete del salotto ed esplode imbrattando tutto con il suo dolcissimo contenuto. Il salotto di casa si era improvvisamente trasformato in una scena di Kill Bill. “Perchè ti sei scansato??!!!!!!”………. Per me colpevole era sempre lui, ma non cercherò mai più di punirlo usando nessun tipo di frutta o verdura………..

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