Quante volte, guardando il telegiornale, ci ha colpito la notizia del tale attore o attrice di successo che si è ucciso/a, oppure ha scelto l’overdose come atto finale della sua vita…? In quel momento, quello che si pensa è proprio questo: “ Ma come, aveva tutto, soldi, fama, bellezza e non era felice..?! “
La società occidentale ci insegna a lavorare sodo, ad essere sempre più competitivi, a dare tutto per il raggiungimento dello scopo. Questo va bene, ma…quanto tempo ed energia della nostra vita dedichiamo ad avere i soldi per la casa dei sogni, l’auto dei sogni, l’ultimo modello di smartphone e l’accessorio griffato..? E poi? Ad un certo punto, invece di sentirci felici, ci sentiamo svuotati, poi la macchina, il telefonino, l’abito vecchio modello non ci piace più, la corsa alla conquista dello status quo non finisce mai e ci sarà sempre qualcuno più bello di noi, più giovane di noi, più ricco di noi….
Lavorare per stare bene economicamente è giusto e doveroso, ma quali risorse dedichiamo a noi stessi..? Gli psicanalisti hanno le sale d’attesa piene di persone che stanno bene economicamente, ma nel loro cuore c’è il vuoto. La depressione è il male del secolo, tocca tutti. Perchè? Perchè corriamo dietro all’illusione della felicità travestita da benessere economico. Questa è la felicità con il codice a barre. Non è un male stare bene economicamente, anzi,ma  spesso dobbiamo essere e fare ciò che la società ci insegna che si “deve” fare. Negli spot pubblicitari l’uomo di successo è vestito con l’abito firmato, indossa l’orologio costoso e guida l’auto sportiva. Ti devi “cucire” addosso questa immagine, devi avere questo status, altrimenti, non sei abbastanza, hai fallito…… Ma spesso quando hai speso una vita per raggiungere questi obiettivi senza badare ai tuoi sentimenti, a quello che ti avrebbe reso veramente felice, solo per adeguarti a un modello della società consumistica o alle esigenze imposte dalla famiglia, ti rendi conto di essere infelice, perchè hai perso la strada. La strada del proprio cuore, delle proprie passioni, dei propri sentimenti. Io sono per quelli che si ribellano, per quelli che vogliono assomigliare alla propria immagine di sé e non a quella dello spot pubblicitario. Più la differenza tra ciò  che si è veramente e ciò che si deve essere è grande, più il disagio è profondo. Io ho conosciuto un ragazzo che ha dovuto fare l’avvocato perchè i genitori lo volevano, ma lui amava cantare. Era un pessimo avvocato, ma un ottimo cantante. Era depresso e viveva male. E’ guarito quando ha smesso di fare l’avvocato ed è andato a fare il cantante.
Se vi trovate in questo tipo di situazione, è ora di cambiare strada, di seguire quella dei propri sogni, delle proprie passioni, anche se diversa dalla solita autostrada a senso unico che prendono tutti. Magari è meno comoda, ma offre paesaggi più belli. Andate nella cantina della vostra anima e cercate di tirare fuori il tesoro nascosto, forse ci vorrà fatica per riportarlo alla luce, ma il risultato sarà avere una vita veramente vostra, nulla di standardizzato e registrato con un codice a barre.