Ho uno zio a cui sono molto affezionata. Da giovane era un bellissimo ragazzo e anche adesso, sessantacinquenne, non è male. E’ un ingegnere in pensione, da piccola lo consideravo la persona più intelligente della famiglia, è lui che mi ha insegnato a fare le parole crociate, a giocare a carte e a scacchi. Quando noi, nipoti, eravamo piccoli, lui era il nostro grande amico che giocava con noi, ci dava dei soldi e non ci sgridava mai. Siccome da piccola passavo quasi tutte le vacanze dai nonni, lo zio, che abitava con loro, era la figura del fratellone più grande, bello, senza paura e che mi faceva sempre ridere. E’ stato bravo negli studi, si è laureato in fretta e con il massimo dei voti, lavorava in una grande azienda dove guadagnava molto bene, poi era di bell’aspetto e aveva anche un certo successo con le donne. Si era comprato un bell’appartamento spazioso in centro, ma lui abitava con i nonni, perchè era rimasto l’eterno bambino coccolato dalla mamma e amato dai fratelli più grandi. Questo non gli impediva di portare spesso nel suo appartamento qualche bella ragazza, che però non restava, lui non aveva nessuna voglia di “mettere la testa a posto”. Mi ricordo che molto spesso da venerdì sera, finito di lavorare, spariva letteralmente fino a domenica sera o lunedì mattina molto presto, quando passava da casa a cambiarsi veloce e poi andava a lavorare. Quando lui spariva per dei giorni senza dire dove andava e senza un recapito (all’epoca non c’erano i cellulari), i miei nonni si rattristavano, qualche volta ho sorpreso anche delle discussioni al suo ritorno, ma lui diceva di non doversi giustificare e andava via sbattendo la porta, saliva sul suo fuoristrada e diventava nebbia….. Io ero bambina e non capivo, un giorno ho chiesto a papà perchè i nonni sgridavano zio, ma lui mi rispose solo che era perchè ha “il vizio”. Non capivo cosa fosse ‘sto vizio, ma non era cosa buona. Una primavera, a Pasqua, andai dai nonni e trovai un nuovo membro della famiglia, una bella donna bruna, alta, snella, era una ex sportiva, campionessa, ora allenatrice, era la fidanzata dello zio. In quei giorni di Pasqua conobbi lei, la vidi tutti i giorni, ma non vidi mai lo zio. Era di nuovo sparito, come sua abitudine, per 3-4 giorni. Da li a pochi mesi lo zio si sposò e andò a vivere nel suo bell’appartamento con la sua bella moglie. Nella seguente vacanza tornai dai nonni e andai a visitare lo zio e la zia, ma sono capitata nel momento sbagliato, sono capitata nel bel mezzo di una furiosa litigata, litigavano perchè lo scrittoio antico del salotto era sparito, non c’era più, il conto in banca era a zero e la zia era disperata, lo zio fumava nervosamente e le diceva di stare solo zitta. Io andai via imbarazzata e decisi di tornare a fare loro visita in un altro momento. Ma quel week end lo zio spari di nuovo, come al solito, e il lunedì sera, dopo un’altra litigata dove la zia gli urlò “Come hai potuto? Sei un Mostro! Ti odio!”, lei se ne andò sbattendo la porta. Mi ricordo solo che l’anno dopo, andando a trovare i nonni, lo zio era tornato a vivere di nuovo dai nonni, l’appartamento non ce l’aveva più, la nonna piangeva quando se ne parlava. “Cosa ne hai fatto, zio, lo hai venduto?”, chiesi. “Più o meno..” rispose lo zio mentre saliva in macchina e se ne andava. Altro tempo dopo lo zio non aveva più nemmeno l’auto, poi ho saputo che aveva dei grossi debiti con delle persone “poco raccomandabili”, diceva papà. Dalla persona in gamba e benestante che era, nel giro di non molto tempo, lo zio si era trasformato in un nullatenente pieno di debiti che papà diceva di fare il possibile per farlo uscire dai “casini”…….. Molti anni dopo, quando ero già grande, mi hanno raccontato che lo zio aveva il grosso vizio del gioco, era riuscito a “mangiarsi” tutto e, qualcuno diceva ironicamente, credo, che si era giocato anche la moglie……………………………..

 

 

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