L’uomo che pettinava le bambole
Io e lui ci eravamo innamorati. Senza speranza, senza un perchè. Lui non faceva parte del mio ‘range’ di preferenze riguardo l’uomo con cui vorrei stare. Eppure…. eppure è successo. Ci vedevamo di rado e quando ci vedevamo erano scintille .Razionalmente, mi dicevo : ‘E’ solo una bella scopata, ma io non posso stare con lui sul serio’, e siamo finiti a vivere in un appartamento in affitto, con sua grande soddisfazione ed io che vivevo come telecomandata, non l’avrei fatto, ma l’ho fatto. I miei amici più prossimi erano leggermente increduli sul nostro legame ed io stessa mi chiedevo ‘ Che ci faccio con questo?’ , ma quando mi trovavo con lui, la sua dolcezza, il senso di protezione, anche un filo di atteggiamento paterno, il suo modo di fare all’amore tutto dedicato a me……Lo so, non era da fare, ma l’ho fatto. E’ stata una storia di grande amore per lui e di grande relax per me. Mi sono lasciata amare e niente altro. Come tutte le storie dove uno ama e l’altro si lascia amare, finiscono. Anche la nostra è finita. Per colpa mia. Perchè un giorno mi sono svegliata e , nel vederlo consumare la colazione mi sono chiesta : ‘Ma chi è questo qua ? ‘…… Da lì a poco ci lasciavamo. E’ stato un trauma per lui e una liberazione per me. Ora, passati anni, ricordo quest’uomo alto, dal fisico atletico, che certe sere usava le sue grandi mani a pettinare i miei lunghi capelli biondi che a volte si annodavano e lui, con pazienza e fare paterno, impugnava la spazzola e, dolcemente autoritario, mi faceva stare ferma davanti allo specchio e , mentre mi scioglieva i nodi dei capelli, mi diceva : ‘Ma quanto sei bella?’…..
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