Una bella mattina d’estate, mentre giocavo con il mio adorato cane in giardino, la telefonata del senologo mi riporta brutalmente alla realtà: “Buongiorno, Giuliana, sono il dottore, l’esame che abbiamo fatto l’altro giorno rivela che hai un tumore al seno.” Rimango sbigottita e incredula. Come? Io? Io tumore al seno?! Ma come? Quando? Perché??!! Jeep, il mio maltese, si è fermato anche lui e mi guarda incredulo con i suoi occhietti innocenti che non concepiscono il male. E se morirò, lui a chi lo lascio? E i miei cari…non li vedrò mai più… La mia piccola attività come andrà a finire..? Non andrò mai più al mare con le mie splendide, biondissime nipotine che me ne combinano di ogni e vogliono guidare la mia auto già a 5 anni…………………….. E se devo morire, come sarà la mia fine? E quanto tempo mi rimane ancora?…. Anche gli uccellini hanno smesso di cinguettare…..
Ancora incredula, telefono ai due famigliari più stretti, più che per avvisarli, per cercare quasi una rassicurazione, forse volevo sentirmi dire che non è vero, che la vita mi sta facendo uno scherzo, l’universo è cattivo con me……
Solitamente in questi casi la medicina applica un protocollo: intervento chirurgico, chemioterapia, radioterapia, terapia ormonale, tanti saluti e grazie. Se funziona, bene, se no… Ne so qualcosa. Mio padre ed alcuni miei famigliari hanno avuto, purtroppo, la stessa esperienza del cancro e delle cure. Ci siamo anche chiesti se ai nostri cari malati faceva più male il tumore o la chemioterapia…… In tutti i casi che io conoscevo era stato eliminato il cancro insieme al paziente. Nessun sopravvissuto. Punteggio partita cancro-cure mediche 0-0. Adesso la palla ero io.
Ma, c’è un ma. Anni fa, quando la malattia era capitata al mio caro papà, non avevo ancora capito molte cose e certe percezioni mi mancavano.
Superato lo choc iniziale, decisi di agire da combattente, quello che sono. Non volevo lasciare passivamente il mio destino in mano ad altre persone, volevo poter decidere per me stessa. Dissi al mio medico che volevo prendermi del tempo per decidere il da farsi e ignorai il suo monito, che tempo non ne avevo e che bisognava agire subito. Per un paio di giorni mi misi a fare delle ricerche sulla malattia, sulle cure, sui vari centri medici. Valutavo ogni cosa, anche le cure “alternative”. Poi, come al solito, un libro mi salvò. Ho iniziato a leggere molto sull’argomento. Di tutto, dalla letteratura medica ai testi del Dalai Lama. Leggevo anche di notte, perchè ci vengono le malattie, perchè viene il cancro, cosa succede al tuo corpo prima, durante e dopo. Alt! Non pensate quello che state già pensando! Non sto dicendo che quel libro, quei libri, mi hanno fatto guarire, non ho usato i poteri magici del pensiero (anche se credo che funzionino), ma non mi sono subito ciecamente affidata al primo portatore di camice bianco che ho incontrato. Ho letto molto sulla malattia e sulle cure, ho parlato con altre donne che hanno vissuto l’esperienza. E meno male che l’ho fatto, perchè informarsi molto sulla malattia mi ha aiutato a scegliere le cure adatte a me ed a trovare i professionisti a cui dare fiducia. Sono andata a fare visite specialistiche da vari medici in Italia e all’estero, ho sentito i pro e i contro di tutto e ho deciso con la mia testa e con il mio cuore. La chemio e la radio, ahimè, le ho fatte, ma l’essere molto informata mi ha portato ad andare nei migliori centri oncologici, a parlare con i migliori medici e a chiedere molto da loro. Molto ho chiesto e molto mi è stato dato. Ma se il mio processo di guarigione si fosse limitato alla chemio e alla radio, non avrei nulla di interessante da raccontare e voi che leggete perdereste il vostro tempo. La verità è che noi siamo anima e corpo, “mens in corpore”, come dicevano i latini, quindi per guarire le malattie del corpo bisogna guarire le ferite dell’anima. Ci ammaliamo perchè la nostra mente e la nostra anima non sono più in equilibrio, tante volte ci facciamo violenza con le costrizioni, gli obblighi verso la famiglia, il lavoro, la società, dimenticando noi stessi, i nostri desideri, l’amore nei confronti della nostra persona. Quando l’anima è ferita, il corpo si ammala. Per guarire le malattie del corpo bisogna guarire le ferite dell’anima. Oltre a seguire le cure mediche ho cambiato il modo in cui pensavo, vivevo e mangiavo. Se uno squilibrio dell’essere sottile ha causato la malattia, io voglio guarire quella Giuliana nascosta sotto il lavoro, i doveri, la famiglia, la pressione fiscale, i condizionamenti sociali. Voglio liberare quella persona soggiogata dal suo stesso perfezionismo, dai doveri e dalle scadenze. Cosi ho iniziato a cambiare proprio io interiormente, a nutrire l’anima. Certo, il lavoro non è terminato, ho ancora molto da fare, ma so che questa è la strada giusta.
Se state affrontando una grave malattia, informatevi molto, ritornate a voi stessi, valutate bene a chi affidarvi e siate pronti a guarire voi stessi, la medicina è solo uno strumento, ma gli autori della nostra guarigione siamo noi. Un abbraccio forte a chi ne ha bisogno.

 

 

 

SHOP SU Village Italy Shop | Abbigliamento e accessori Made in Italy Village Italy 😉 😉