L’uomo dei sogni era…. fantastico; appunto, lui è quello dei sogni. Era molto dolce, tenero, generoso. Prendeva l’aereo per venire ad aspettarmi nella stazione centrale di una capitale europea. Aspettava al freddo in quella stazione affollata il mio treno, e io scendevo sempre per ultima.
L’uomo dei sogni si preoccupava se avevo le mani fredde e mi diceva che la gonna è un po’ corta. Ci vedevamo in un grande albergo in centro città. L’uomo dei sogni era bello, alto, elegante, le persone lo notavano. Appena mi vedeva, i suoi occhi brillavano, le spalle si drizzavano ed allargava le braccia. Il suo abbraccio era totale, era una presa senza possibilità di respiro. L’uomo dei sogni sapeva baciare, fare conversazione, fare l’amore, ballava! Quando ci lasciavamo aveva gli occhi lucidi, poi al telefono, da lontano, sembrava perso, triste, inevitabilmente innamorato. Lo conosco ancora. Da qualche parte, ogni tanto, viene ancora fuori dai suoi occhi e dalla sua voce L’uomo dei sogni.

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