Un po’ di anni fa, dopo la morte di mio padre e altre tristi vicende famigliari, mi sono presa una sana depressione. Dico ‘sana’ perchè è stata dura, ma mi è servita.  Sono entrata nel ‘tunnel’ della tristezza cosmica e mi era anche venuta una specie di ‘vena’ mistica. Ho iniziato a leggere (io leggo sempre) libri sulla morte, poi ho trovato un autore americano che dice che lui può ‘vedere’ come in un film le vite precedenti delle persone (sapete, la reincarnazione, quelle cose lì…..). Molto interessante questo autore americano, che è anche uno psicologo specializzato in ‘ipnosi curativa’ e riesce a curare traumi facendo andare i pazienti indietro nel tempo nelle vite precedenti, a capire le cause di traumi presenti e passati. Bene, mi ero appassionata all’argomento e stavo per andare a Los Angeles per incontrarlo, quando ho saputo che vicino a Milano, in un piccolo centro della Brianza, viveva un suo allievo, seguace e praticante no.1 in Europa del suo metodo.

  WOOW !!!  Ero felicissima della mia scoperta, e, con la ragione velata dal dolore , lo chiamai e presi appuntamento. Ci andai un pomeriggio piovoso di domenica a novembre. Ricordo il cielo scuro e la pioggia che cadeva sulla mia anima. Parcheggio davanti a una villetta a schiera e vengo fatta accomodare nello ‘studio’, che era una stanza fredda , semibuia e che sapeva di muffa nel seminterrato.

     Lui, il grande terapista, di professione operaio, età 35-40 anni, mi fa accomodare davanti alla sua scrivania e mi fa vedere fotografie di lui insieme al guru americano, mi racconta dei corsi a Los Angeles (stranamente, non parlava inglese, ma questi sono stupidi particolari), mi convince che i suoi ‘pazienti’ sono guariti da traumi utilizzando il metodo di andare indietro nelle vite precedenti, addirittura una ha avuto un figlio dopo una vita che ci provava senza successo…… Vabbè. Già vedendo la casa, lo stanzino semibuio nel seminterrato e la persona, ho cominciato ad essere meno convinta, ma oramai ero lì, non mi sono osata alzarmi ed andare via, quindi, si prosegue.

    Mi fa sedere su una vecchia poltrona comoda e  mi fa mettere i piedi su uno sgabello .  Cominciamo :

– Tu, Giuliana, vai indietro nel tempo fino al giorno in cui sei nata…

-Non me lo ricordo….

-Concentrati . Allora tu sei nata il..?

– Primo di ottobre 1974….

– Com’era quel giorno, che tempo faceva ?

– Non lo so, ma mia mamma mi ha raccontato che era un giorno piovoso…

-Bene, vai indietro a quel giorno lì, prova a ricordare il momento dell’ uscita dal ventre materno

– …..Non ricordo nulla…..

– Stai concentrata…andiamo ancora un passo indietro : dov’era Giuliana prima di nascere?…

-…Non lo so…. ( e invece pensavo ‘cavolo, dovresti dirmelo tu !’ )

-Immagina di tornare indietro prima della tua nascita in questa vita, come ti vedi?

-………..

– Allora..? Da dove arriva la piccola Giuliana ? Concentrati e focalizza su dov’eri un attimo prima di venire al mondo. Chiudi gli occhi e dimmelo.

-………Non lo so… non ‘vedo’ niente…..Non ricordo nulla…..

Per farvela breve, andiamo avanti cosi per circa 40 minuti, 40 minuti in cui non ho ricordato nulla delle mie vite precedenti, non sono andata in trans e non ho avuto nessuna visione.  Alla fine decide che quel giorno non ero predisposta e aperta a fare ‘il processo’ (colpa mia !), e dovevo poi ritornare per una nuova seduta la settimana dopo, anche perchè io ero l’unico caso che non ha ‘visto’ nulla in mezzo a tutti gli altri ‘pazienti’ che hanno risolto i loro traumi.  Bene, non pensavo mi chiedesse niente, ma per educazione ho chiesto ‘Quanto le devo?’  La risposta, invece, mi ha di colpo ‘illuminata’ :  ‘200 euro, grazie.’

200 EURO ??!!!! 200 euro più la benzina per venire fino a qua più il mio tempo, ma la cosa che più mi ‘bruciava’ era l’umiliazione e la rabbia di farmi prendere per il culo in questo modo.  A quel punto sì che mi sono illuminata e, con il sangue che mi stava andando alla testa , mentre mi avviavo verso l’uscita, gli ho risposto . ‘ Io 200 euro per ‘sta cazzata non gliegli dò, mi denunci ‘.

 Esco sbattendo la porta e la pioggia di quel freddo pomeriggio mi fa ritornare alla realtà : ‘Al diavolo le vite precedenti ! E’ questa, di vita, che io devo riprendere in mano e non sarà certo lo sciamano della Brianza ad aiutarmi!’

  Mentre rientravo a casa, in macchina, ero talmente incazzata con me stessa, che mi sono data uno schiaffo da sola. Quello sicuramente sarà un trauma che scoprirò, forse, in una vita futura………..

 

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